Trap

 
Mi sono avvicinata a questo film con aspettative bassissime a causa delle notevoli recensioni negative.
Però, d’altronde, sono anni che Shyamalan non azzecca un film (Old e The Visit mi erano piaciuti, se parliamo di questi ultimi anni nello specifico). 
Concordo però con chi ha definito questo film come un enorme cartellone pubblicitario in favore della figlia del regista che (a quanto pare) fa la cantante: difatti il film si sviluppa principalmente dentro uno stadio in cui si sta svolgendo un concerto. Tra l’altro la figlia Saleka non se la cava nemmeno troppo male come attrice. 
Josh Hartnett è un fuoriclasse che tenta di sostenere il film sulle sue spalle; facendo fatica, essendo che molte risoluzioni sono totalmente illogiche.
Il rapporto padre-figlia invece è molto carino, e sì mi rendo conto che stiamo parlando di uno psicopatico, ma è molto dolce nei confronti della sua famiglia.
Segnalo anche il cameo di Kid Cudi molto random che mi ha fatto schiattare dal ridere.
Ma, passando sopra al nonsense generale, nel complesso, è un film che si lascia guardare (purtroppo dimenticabile) ma ha un suo ritmo e si arriva al finale con un certo gusto. 
Oltre a rappresentare un punto di vista perlomeno originale (quello del serial killer) se la cavicchia.
In conclusione: meno peggio di quello che mi ero prefigurata.


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